Con SEO copywriting si intende la scrittura di contenuti ottimizzati per le parole chiave e progettati per attrarre sia le persone che fanno ricerche sul web sia gli algoritmi dei motori di ricerca.
In parole ancora più semplici: il SEO copywriting serve a far leggere e amare i contenuti del tuo sito sia a Google che agli esseri umani. Perché le persone, contrariamente a un motore di ricerca, non vogliono solo trovare informazioni, ma anche leggerle, linkarle, condividerle e discuterne.
I contenuti scritti solo per far piacere a Google di solito sono piuttosto riconoscibili. Suonano robotici, distanti, freddi. Il SEO copywriting fatto bene, invece, mette al centro le persone e cerca l’equilibrio tra buoni risultati SEO e un naturale coinvolgimento umano.
Per scrivere contenuti web di qualità ci vogliono tempo, conoscenze trasversali e molta ricerca. Una combinazione di ingredienti che rendono il mio lavoro di SEO copywriter freelance molto speciale e che posso usare per migliorare anche il tuo sito web.
Vuoi saperne di più? Continua a leggere.
In che modo il copywriting aiuta la SEO?
La scrittura di contenuti per il web (o web copywriting) va a braccetto con la SEO.
Un sito web può rispettare tutte le buone regole di ottimizzazione SEO dal punto di vista tecnico, ma se i contenuti non sono umani, leggibili e ricchi di significato, la tecnica non sarà sufficiente a portare il tuo sito in prima pagina.
Ti faccio un esempio mettendo a confronto un testo in due formati diversi: il primo è un testo ottimizzato pensando solo alla SEO; nel secondo esempio, lo stesso testo è impaginato pensando anche alle persone che lo leggeranno.
1. Esempio di testo ottimizzato solo per la SEO
Il paragrafo nell’immagine è dedicato alla definizione di linguaggio inclusivo.
È ottimizzato per la SEO perché è scritto in italiano corretto, punta a delle parole chiave specifiche (ma senza ripeterle in continuazione); contiene definizioni, una lista, titoli e link interni.
2. Esempio di testo ottimizzato per la SEO e per le persone
In questo secondo esempio, lo stesso testo ottimizzato per la SEO ha un formato gradevole da leggere anche per le persone, non solo per i robot dei motori di ricerca. 🤖
Il titolo del paragrafo ha un font e una dimensione diversi dal corpo del testo; l’interlinea del testo è più ampia; le frasi sono separate ogni tanto da linee vuote; alcune parole chiave sono in grassetto; c’è un’immagine che accompagna le parole.
Questo è un esempio molto semplice di come il copywriting e la SEO possono (e devono) camminare insieme per raggiungere un obiettivo comune: rendere i testi leggibili, fruibili e reperibili quando le persone li cercano su Google.
Oh sì, un buon SEO copywriting è anche inclusivo
Quando facciamo una ricerca specifica sul web, speriamo di trovare una risposta nel minor tempo possibile.
Atterriamo sulla pagina che sembra prometterci di rispondere ai nostri dubbi, e la prima cosa che apprezziamo – anche senza rendercene conto – è la facilità con cui identifichiamo l’informazione cercata.
Merito (anche) di un SEO copywriting inclusivo.
Buone pratiche di SEO copywriting inclusivo
Scrivere un testo chiaro e accessibile è un processo da curare su più fronti.
- La scelta delle parole e la stesura di frasi brevi e limpide.
- La composizione del testo e la sua formattazione nella pagina.
- Gli spazi bianchi per far respirare la lettura e il pensiero.
- I titoli e i sottotitoli per dare ritmo al testo e organizzare i concetti.
Il SEO copywriting diventa un potente strumento di scrittura inclusiva, perché considera la sinergia tra parole, design della pagina web e accessibilità.
Qualche consiglio?
Le parole chiave nel SEO copywriting
Le parole chiave continuano ad avere un ruolo da protagoniste nei contenuti ottimizzati per la SEO. Fare una dettagliata ricerca delle parole chiave e poi aggiungerle ai tuoi testi è una delle sempreverdi buone pratiche di SEO copywriting.
Ma i tempi sono cambiati: chi lavora come SEO copywriter sa bene che trovare e usare le giuste parole chiave nel testo non è più sufficiente per arrivare nelle prime pagine della SERP.
Infilare nei testi più parole chiave possibili per farli notare a Google era una tecnica SEO in voga nella prima metà degli anni 2000. La chiama(va)no keyword stuffing.
Già da diversi anni, i motori di ricerca e Google in primis, penalizzano i contenuti che si concentrano sulle parole chiave non pertinenti per forzare il posizionamento. Google se ne accorge, e ci mette in guardia. Nelle sue linee guida sulla qualità dei contenuti, ricorda che esempi di parole chiave non pertinenti e in eccesso sono:
- la ripetizione frequente e innaturale delle stesse parole o frasi;
- gli elenchi di numeri di telefono senza nessun valore aggiunto;
- i blocchi di testo con nomi di città e Paesi in cui si vorrebbe posizionare la pagina web.
Allungare il brodo, insomma, non serve a nessuno.
Scrivere testi naturali, approfonditi e inclusivi, invece, fa bene al tuo sito web e alle persone che lo leggono. 💛
Curare i meta tag di ogni pagina
In ambito SEO, i meta tag sono i frammenti di testo che descrivono specifiche porzioni di una pagina.
Chi legge i tuoi testi non li vede perché sono inseriti nel codice HTML.
(E sì, per fare del buon SEO copywriting è necessario pensare anche al dietro le quinte di una pagina web, non solo alla facciata!)
I meta tag servono per ottimizzare un sito per i motori di ricerca, per indicizzare e migliorare il posizionamento delle pagine web.
Puoi inserire i meta tag in vari punti del codice HTML di una pagina; a seconda del loro posizionamento, si parla di:
- tag title;
- tag header;
- tag description;
- robot meta tag;
- meta keyword.
Per il SEO copywriting, dovrai prestare particolare attenzione ai primi tre.
Il tag title
Il tag title è il codice HTML che serve a indicare il titolo di una pagina web.
È quello che compare nella pagina dei risultati del motore di ricerca come risposta a una ricerca.
Ogni pagina web dovrebbe avere il suo tag title perché si tratta di un fattore chiave per la SEO e per il posizionamento sui motori di ricerca.
Il titolo è anche la prima cosa che le persone leggono prima di fare clic su una pagina web: un buon tag title dovrebbe essere accattivante, informativo e chiaro.
Per quanto riguarda la lunghezza, il team Google consiglia di non andare oltre i 60-70 caratteri.
I tag di intestazione o tag header
La gerarchia dei tag di intestazione, o tag header, non dovrebbe avere segreti per chi scrive professionalmente per il web, qualunque sia l’obiettivo del testo.
I tag header servono a rendere una pagina più leggibile non solo alle persone ma anche ai robot dei motori di ricerca. Usare una corretta gerarchia degli header è una delle regole d’oro della SEO per principianti: serve a disporre i contenuti di una pagina in ordine di importanza.
Per usarli correttamente, è importante rispettarne la sintassi.
Nel codice HTML, tutti i tag header sono introdotti dalla lettera H: si inizia con H1 per poi scalare di priorità con H2, H3, H4, ecc.
Ogni tag va aperto e chiuso, per esempio:
<H1>
apre una intestazione H1, che poi viene chiusa con
</H1>.
All’interno di ogni tag header si trova il corpo del testo, cioè i paragrafi <p>.
Ogni buon sito web usa correttamente i tag header. Qui, per esempio, puoi vedere come funziona nel blog di Hubspot:
Tag description
Con il tag description puoi sintetizzare il contenuto di una pagina web. La descrizione verrà poi usata (spesso, ma non sempre) nei motori di ricerca, come nell’immagine che segue:
I tag description non dovrebbero essere troppo lunghi: la lunghezza ideale varia, ma diciamo che dovrebbe aggirarsi tra i 150 e i 160 caratteri.
Anche se non è determinante per il posizionamento sui motori di ricerca, una buona meta descrizione aiuta il tasso di clic (click-through-rate), invogliando le persone a fare clic sui titoli quando compaiono nella SERP.
Fai un uso saggio degli anchor link per aiutare la navigazione
Gli anchor link, o link di ancoraggio, sono i link presenti in un testo che permettono di raggiungere con un solo clic una sezione interna della stessa pagina.
Possono essere un ottimo strumento per creare un indice cliccabile in una pagina molto lunga, per esempio in un tutorial suddiviso in vari capitoli.
Per vedere subito un ottimo esempio, puoi dare un’occhiata alla documentazione di Helpscout:
La lista in sei punti sotto il paragrafo “The 6 steps to setup success” è formata da sei testi di ancoraggio che permettono di navigare su diversi punti della stessa pagina.
Le liste e gli spazi vuoti nella pagina aiutano la lettura
Le liste e gli spazi bianchi in una pagina danno respiro e facilitano la lettura.
Questa costruzione è utile per le persone con difficoltà di lettura o dislessia: l’aumento dello spazio tra le linee, le parole e le lettere aiutano a scorrere il testo più facilmente e a seguire il filo del discorso.
Per il SEO copywriting, scrivere bene non basta
Contenuti di qualità, un tono di voce naturale, una scelta delle parole inclusiva, un sapiente uso dei tag HTML e degli spazi di lettura: sono tutti ingredienti per un buon SEO copywriting capace di portare ogni pagina web alle stelle. ✨