Cis è un prefisso di origine latina, «di qua da», in contrapposizione al prefisso trans, «al di là, attraverso». Quando lo si usa per parlare di identità di genere, cis è l’abbreviazione di “cisgender”.
Traduco la definizione di Nonbinary Wiki:
«Una persona cisgender è una persona che non è transgender, nel senso che la sua identità di genere corrisponde al genere che le è stato assegnato alla nascita.
Essere cisgender è uno dei possibili aspetti dell’identità di genere di una persona.
Le donne cisgender sono donne a cui è stato assegnato il sesso femminile alla nascita (o sono nate con alcune caratteristiche intersessuali), e che hanno un’identità di genere femminile.
Gli uomini cisgender sono uomini a cui è stato assegnato il sesso maschile alla nascita (o sono nati con alcune caratteristiche intersessuali), e che hanno un’identità di genere maschile.»
Stiamo quindi parlando di autopercezione e autodeterminazione della nostra identità di genere.
Io, Alice, sono una donna cis perché il genere cui mi sento di appartenere (donna) coincide con il sesso che mi è stato assegnato alla nascita (femminile).
La nostra autopercezione è ciò che ci rende chi siamo, ed è per questo che tutte le autopercezioni, siano esse cis o trans, sono valide e incontestabili.
Per saperne di più, ti consiglio di leggere questo bell’articolo di Trans Media Watch Italia che risponde all’annosa domanda: qual è l’essenza incontrovertibile dell’essere uomo o donna?