Cosa sono le microaggressioni? Lo spiegano con esempi e data visualization Roberta Cavaglià, Alice Di Giamberardino e Michela Vignola, creatrici di Flair. Il loro contributo è comparso su Ojalá #5 del 26 aprile 2021.
Cosa si intende per microaggressione?
Roberta è molto intelligente “per essere una donna”. Gliel’hanno detto tante volte: certe volte erano seri, altre no. A lei non ha mai fatto ridere più di tanto.
Michela gioca bene a Fifa “per essere una ragazza”. Ci ha giocato una volta sola, probabilmente l’ultima. (Ha vinto, comunque).
Alice è “davvero troppo sensibile”. Prende “tutto sul personale”, è troppo “di parte”. Discutere con lei non ha senso, meglio chiudere la conversazione in fretta, pensano.
Le parola tra le virgolette non sono semplici dialoghi: sono esempi di microaggressioni che ci è capitato di vivere e sentire con le nostre orecchie.
Il termine microaggressione è stato coniato dallo psichiatra statunitense Chester M. Pierce negli anni Settanta che ha osservato come parte della società agiva nei confronti delle persone afroamericane.
È un termine-ombrello che indica tutte le occasioni in cui un individuo si esprime (volutamente o inconsciamente) in maniera offensiva nei confronti di un altro che appartiene a una minoranza (incluse le donne).
Esistono vari tipi di microaggressioni:
~ i microassalti, attacchi che mirano a ferire una persona o un gruppo;
~ i microinsulti, frasi o epiteti che contengono dei messaggi denigratori o svalutanti, spesso ricchi di stereotipi o pregiudizi;
~ le microsvalutazioni, frasi o discorsi che appiattiscono, distorcono o negano completamente l’esperienza di chi appartiene a una minoranza.
Purtroppo, non esistono ancora grandi dataset sulla diffusione delle microaggressioni, dato che si tratta di un fenomeno che è stato “riconosciuto” di recente.
Una delle poche ricerche sul tema riguarda le microaggressioni in ambito lavorativo.
Ecco qualche dato:
Fonte: LeanIn.Org and McKinsey & Company, Women in the Workplace 2018
Come reagire alle microaggressioni?
Ci sono diversi modi di reagire alle microaggressioni: c’è chi evita la discussione, chi risponde sul momento e chi preferisce far passare del tempo, magari confrontandosi in privato. In generale, il consiglio è di non svalutare le nostre emozioni ma risalire alle ragioni per cui ci sentiamo in un certo modo e farlo notare al nostro interlocutore, spiegando perché il suo atteggiamento sia stato inopportuno.
Per approfondire:
Cosa sono le microaggressioni, Il Post.
Unmasking racial microaggressions, American Psychological Association.
When and how to respond to microaggessions, Harvard Business Review.