Qualche giorno fa stavo pulendo il mio Drive Google e ho trovato un documento del 2016: lo script per il mio primo intervento pubblico a tema linguaggio inclusivo.
Era il 12 novembre 2016 e andava in onda il Global WordPress Translation Day, live stream di ventiquattr’ore che porta i temi della localizzazione e internazionalizzazione di WordPress in giro per il mondo.
Un’italiana, una spagnola, un tedesco e uno svedese si confrontano durante un panel intitolato Gender Neutral Languages per parlare di come le nostre lingue (e grammatiche) si destreggiano con l’inclusività di genere.
Trovi la registrazione di quella conversazione nella sessione numero 16 nella coda di video del Global WordPress Translation Day.
A quei tempi avevo iniziato da meno di un anno a collaborare con la comunità WordPress traducendo temi e plugin dall’inglese in italiano. Conoscere la comunità, i valori e le persone che la alimentano, mi aveva per la prima volta fatto toccare con mano l’importanza del lavoro di traduzione di una piattaforma di gestione dei contenuti così largamente diffusa.
L’importanza del linguaggio inclusivo in WordPress
WordPress è il CMS più usato al mondo, e già nel 2016 girava nel 27% dei siti web (oggi è arrivato al 38%). Purtroppo non riesco a risalire alla percentuale per l’Italia, ma non è difficile immaginare che stiamo parlando di migliaia di siti web anche nel nostro paese.
Questo significa che tradurre WordPress in italiano ha un impatto enorme: le nostre scelte di traduzione si riflettono contemporaneamente su migliaia di siti e passano sotto gli occhi di tantissime persone.
L’ho sempre vissuta come una grande responsabilità.
Per questo motivo, nel corso degli anni, all’interno della comunità Polyglots di WordPress (così si chiama il gruppo di persone che collaborano volontariamente alle traduzioni) abbiamo affrontato a diverse riprese il tema del linguaggio inclusivo.
Stiamo cercando di introdurlo nella documentazione pubblica della comunità WordPress italiana e nelle traduzioni dei temi e plugin, quando possibile.
La traduzione è un atto di inclusività
Sin dal 2004, agli albori della comunità WordPress, la squadra internazionale dei Polyglots è animata da persone di tutto il mondo che traducono volontariamente il core del CMS, i suoi plugin e i temi.
È un lavoro enorme, perché lo sviluppo di prodotti WordPress procede a un ritmo così sostenuto che è impossibile stare dietro a tutto.
La filosofia dietro il progetto, però, è quella che conta:
È una questione di inclusività: vogliamo che anche chi non conosce l’inglese abbia l’opportunità di personalizzare il proprio sito web con temi e plugin del repository senza imbattersi in ostacoli linguistici.
—Dalla pagina Traduci WordPress in italiano
Chiunque conosca bene l’italiano e le sue regole e abbia un’infarinatura di inglese può iniziare a tradurre per WordPress.
Non si tratta di un lavoro solitario: la comunità italiana di WordPress si riunisce su Slack e due canali sono dedicati alle traduzioni.
Lì ci confrontiamo, condividiamo stringhe complicate da tradurre e discutiamo i nuovi termini tecnici da introdurre nel glossario (così le nostre traduzioni sono il più possibile omogenee).
È un lavorone, sì, ma ci divertiamo molto a farlo; e la cosa bella è che ognuno può farlo al proprio ritmo, senza giudizio.
Esempi pratici di inclusività
Ecco, se mi sono appassionata al tema dell’inclusività lo devo anche alla comunità WordPress.
Tra i valori che uniscono questa enorme comunità internazionale c’è quello di creare un ambiente inclusivo per ogni persona.
Gli eventi WordPress, ad esempio, si basano tutti su un Codice di Condotta e una delle sezioni del documento è dedicato all’inclusività.
Il Codice di Condotta
Il manifesto della community italiana di WordPress ne è un esempio:
Italia WP Community è per chiunque.
Crediamo fortemente che questa comunità debba essere aperta a chiunque voglia farne parte, senza discriminazioni di genere, età, provenienza, appartenenza etnica e culturale, sistema operativo preferito, linguaggio di programmazione preferito, livelli di abilità e professionalità, status socioeconomico e religione (o mancanza di essa). Se si è qui, si è autorizzati a sentirsi alla pari di tutti gli altri membri.
Anche livello internazionale le linee guida per l’organizzazione degli eventi della comunità (i WordCamp) sono molto chiare.
All’inclusività e all’accessibilità è dedicato un intero capitolo che, fra le altre cose, recita:
Watch language, such as gender pronouns and transgender terminology. For example, when speaking to a group, don’t use gendered words like:
– Guys
– Girls
– Women
– Men
– Ladies
– Gentlemen
– Etc.
Instead opt for words such as:
– Folks
– People
– Friends
– Assembled guests
– Colleagues
– Esteemed colleagues
– Y’all
– Guests
– Esteemed Guests
– Collaborators
– My companions
– Partners
– All assembled
[…]
Restrooms:
Have restrooms that are welcoming to all genders.
Have private, single stall toilets available for trans and non-binary people who prefer it.
Have restrooms that are power wheelchair accessible.
Le linee guida consigliano anche l’uso di Textio, uno strumento di scrittura aumentata che verifica la presenza di bias nei testi ed evita discriminazioni abiliste, di genere, razza, o età:
L’obiettivo è quello di organizzare eventi inclusivi da qualsiasi lato li si osservi: dall’accessibilità della sede scelta ai contenuti del sito web fino alla composizione della platea di speaker.
Ecco perché le parole che si scelgono in questo contesto sono fondamentali per comunicare l’inclusività e incoraggiare la diversità.
Il prossimo evento italiano di WordPress: WordCamp Italia
Se non hai mai partecipato a un evento WordPress, è sempre un buon momento per iniziare. 🙂
A causa della pandemia gli eventi di persona sono rimandati di un anno, ma ci pensano i WordCamp online a tamponare la nostalgia!
Il prossimo evento WordPress italiano è il WordCamp Italia del 16-17 ottobre.
La giornata del 16 ottobre è dedicata alla contribuzione alla community: se l’idea di iniziare a tradurre e localizzare WordPress ti stimola, non pensarci due volte e iscriviti al Contributor Day.
Il 17 ottobre invece è giornata di conferenze. Partecipo anche io e sarò tra le speaker con un intervento di 30 minuti su come scrivere una documentazione tecnica efficace.
Ci vediamo lì?
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